Riduzione delle emissioni: obiettivi a rischio

Riduzione delle emissioni
Riduzione delle emissioni
Primo report "Zero Carbon Policy Agenda", curato dall’Energy & Strategy School of Management del Politecnico di Milano

Riduzione delle emissioni.

Prima edizione del report dell’osservatorio, nato nel 2022, Zero Carbon Policy Agenda, curato dall’Energy & Strategy School of Management del Politecnico di Milano. Obiettivo: comprendere e analizzare i principali pilastri della decarbonizzazione che stanno assumendo un ruolo sempre più centrale nel processo di transizione energetica delle imprese.

Cosa è emerso in termini di riduzione delle emissioni? Nel caso andasse avanti così, l’Italia mancherà il target 2030 per 110 milioni di tonnellate di anidride carbonica.

Riduzione delle emissioni: il contributo dell’Italia

Il contributo alla decarbonizzazione che ragionevolmente l’Italia potrà mettere in campo, infatti, è pari a un risparmio di sole 44 milioni di tonnellate di anidride carbonica, circa un quarto del dovuto, cosa che rende impossibile raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 (e la cosa non riguarda soltanto l’Italia, ma l’intera Europa). Solo assumendo una prospettiva trasversale si potranno riportare le politiche sul giusto binario. E le aree di intervento che permetterebbero di ridurre le emissioni sono più d’una. Quali? La produzione di energia rinnovabile, l’adeguamento delle infrastrutture di rete, l’efficientamento energetico, la mobilità sostenibile, lo sviluppo di configurazioni efficienti e l’adozione del paradigma di economia circolare.

Riduzione delle emissioni: si è fatto, ma non abbastanza

Non è corretto affermare che non ci siamo mossi, ma in merito a questi pilastri, in Italia non c’è stata una visione sinergica e una sufficiente rapidità, nonostante gli investimenti pari a circa 17 miliardi nell’ultimo anno e gli interventi di natura normativa che però non identificano target chiari per tutti gli asset.

Riduzione delle emissioni: le strade da percorrere

«A livello di efficienza energetica – commenta Davide Chiaroni, vicedirettore dell’Energy & Strategy – si dovranno fissare obiettivi di riduzione delle emissioni e dei consumi di energia primaria, facilitare l’accesso agli incentivi legandoli a risultati misurabili, limitare le emissioni massime per i nuovi edifici e introdurre normative chiare per tutte le tecnologie. Riguardo alla mobilità sostenibile – prosegue Davide Chiaroni – si dovranno fissare obiettivi e incentivi anche per la decarbonizzazione del trasporto merci e off-road, così come si dovranno promuovere le comunità energetiche e le filiere circolari, a partire da quelle a maggiore potenziale, garantendo la libera circolazione delle risorse tra chi appartiene alla stessa filiera».
Si tratta di proposte che contribuiranno al raggiungimento dell’obiettivo solo se applicate in modo sinergico e non, come è stato spesso fatto finora, considerando le diverse azioni in maniera mutuamente esclusiva.

 

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