Obiettivi sostenibili

Obiettivi sostenibili
Obiettivi sostenibili
I progetti di Anas verso la sostenibilità

Obiettivi sostenibili.

Tra le aziende che si sono avviate nella direzione della sostenibilità c’è anche Anas, società pubblica del gruppo Ferrovie dello Stato. Quattro gli obiettivi che l’azienda si è posta: introdurre criteri di sostenibilità nei processi aziendali, migliorare l’integrazione delle infrastrutture sul territorio, portare valore nei territori stessi e garantire la salute e la sicurezza per chi viaggia. Anas si muove su tre principali filoni di sostenibilità, strettamente collegati agli obiettivi fissati dall’Agenda 2030 dell’Onu.

OBIETTIVI SOSTENIBILI: NO AL CARBONE …

Il primo filone comprende la decarbonizzazione attraverso l’utilizzo di energia pulita e la limitazione del rumore. Tra i progetti in atto c’è il «Piano Anas smart road» (investimento: un miliardo di euro) che, con grande anticipo in Europa, sta applicando sia sulla rete esistente sia su quella in progettazione, le tecnologie smart road per una mobilità intelligente, in grado di gestire al meglio i flussi di traffico, monitoraggio infrastrutturale e miglioramento della sicurezza stradale. In sostanza, una complessa piattaforma digitale si occupa di monitorare le strade in modo capillare con il supporto di tecnologie come IoT (Internet of Things), AI (Artificial Intelligence), big data e sensoristica avanzata attraverso la rete di banda ultra-larga nazionale.

…E AL RUMORE

Un altro progetto rilevante di questo primo punto è il «Piano di contenimento e abbattimento del rumore» (PCAR), finanziato con il contributo della Ue: una mappatura acustica della rete stradale in tempo reale tramite l’installazione di dispositivi intelligenti in grado di rilevare e rappresentare la rumorosità generata dalle infrastrutture stradali. Il piano prevede anche la tutela per le persone che vivono nelle vicinanze della rete viaria attraverso l’installazione di barriere antirumore Dynamap.
Della strategia fanno parte anche il riutilizzo dei materiali e il processo di decarbonizzazione, previsto dall’Ue per il 2050. Attualmente Anas è alimentata da energia pulita per le sedi di lavoro, per le gallerie e per l’illuminazione lungo la rete stradale e autostradale di competenza. Risultati: l’azienda produce un beneficio ambientale equivalente alla non emissione di oltre 100 mila tonnellate di anidride carboni

OBIETTIVI SOSTENIBILI: IL MONITORAGGIO

Il secondo filone riguarda la realizzazione di Smart road con monitoraggi e manutenzione programmata.
Non solo il «Piano smart road», ma la sua prosecuzione in fase di esercizio: monitoraggio strumentale attraverso nuove tecnologie che consentono di controllare continuamente lo stato di strade, ponti, gallerie e viadotti. Al momento, è in fase di sperimentazione una “sorveglianza mobile diffusa”, che prevede l’uso di sensori contenuti in un comunissimo smartphone.

OBIETTIVI SOSTENIBILI: L’ECONOMIA CIRCOLARE

Il terzo filone riguarda l’economia circolare e il cantiere sostenibile.  Già in fase di realizzazione, Anas allestisce cantieri sostenibili in ogni aspetto: ambientale, sociale ed economico. In fase di manutenzione, viene applicato il processo end of waste o recupero del rifiuto (ad esempio, gli pneumatici usati), a partire dalla scelta dei materiali e dalle soluzioni progettuali più eco-compatibili.

Cinque parametri per un cantiere sostenibile
Riduzione delle emissioni nocive, limitazione delle contaminazioni idriche, gestione efficiente di materiali e rifiuti, gestione dell’inquinamento acustico, ripristino dei terreni. Su questi temi Anas e tutto il gruppo Fs stanno contribuendo all’interno di Ais («Associazione Infrastrutture Sostenibili»), a cui il Gruppo aderisce con un ruolo di primo piano, a redigere delle vere e proprie linee guida attraverso la partecipazione a un lavoro ampio e articolato su ben undici ambiti di attività nei cantieri sui quali intervenire per ridurre gli impatti ambientali e sviluppare comportamenti e fare scelte in una logica di sostenibilità.
Al tempo stesso, il tema della decarbonizzazione e della relativa impronta per ridurre l’anidride carbonica nel processo costruttivo di una strada o di un’altra infrastruttura è uno dei temi cardine di un percorso di analisi e di ricerca di soluzioni pratiche relativamente all’utilizzo di un materiale centrale come il calcestruzzo. Tutto ciò trova un luogo specifico di confronto tra i diversi soggetti della filiera, dalle stazioni appaltanti ai produttori di calcestruzzo passando per le società di progettazione e le imprese di costruzione, in un altro gruppo di lavoro specifico promosso sempre da Ais e che a breve produrrà un primo «Position paper» in cui verrà fotografato lo stato dell’arte e poste le premesse per una seconda fase in cui individuare soluzioni e modalità concrete di regolamentazione per favorire un sempre maggiore utilizzo di calcestruzzi più sostenibili. (M.M.)

Trentaduemila chilometri di rete stradale
Ora più che mai, il ruolo giocato dalle stazioni appaltanti nell’ambito della transizione ecologica è fondamentale.  In questo senso, Anas, che ha in gestione oltre 32 mila chilometri di rete stradale, sta potenziando la rete infrastrutturale stradale italiana con sguardo attento allo sviluppo sostenibile. Tra i tanti aspetti di cui l’azienda si sta occupando: investimenti mirati, manutenzione svolta in cantieri sostenibili, asfalti innovativi e resistenti realizzati con materiali di scarto (ad esempio il supergrip in sperimentazione su alcuni tratti stradali), linee guida per assicurarsi che le filiere dei fornitori siano sostenibili sotto ogni punto di vista, valorizzazione degli itinerari turistici anche attraverso il recupero di siti archeologici. (M.M.)

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