La convenienza della sostenibilità

La convenienza della sostenibilità
La convenienza della sostenibilità
Da una ricerca condotta da Liuc – università Cattaneo (in collaborazione con l’università di Bologna e Tno-Strategic Analysis and Policy) emerge con chiarezza che le politiche tese alla sostenibilità fanno bene anche alle aziende, sotto il profilo del business e della sicurezza

La convenienza della sostenibilità.

«Essere sostenibili conviene». A confermarlo è l’indagine sulle imprese del sistema manifatturiero italiano «Sustainable Innovation and Organizational Performance: beyond anecdotal evidence», condotta dalla LIUC – Università Cattaneo in collaborazione con l’Università di Bologna e Tno-Strategic Analysis and Policy.

La convenienza della sostenibilità: le conseguenze

La ricerca è nata dalla consapevolezza che gli aspetti di sostenibilità ambientale e sociale, oltre che economica, sono sempre più importanti per le imprese parte del sistema manifatturiero, data anche la crescente sensibilità di tutti gli stakeholder verso queste tematiche. Tuttavia, non sempre sono chiare le conseguenze che eventuali cambiamenti aziendali mossi da una maggiore attenzione alla sostenibilità – come l’ottimizzazione dei processi, la proposta di prodotti durevoli, il contenimento dei consumi, per citarne alcuni – possono avere sulle performance aziendali.

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La convenienza della sostenibilità: il questionario

Dal punto di vista pratico, l’indagine si è basata su un questionario proposto a un campione di aziende italiane estratte casualmente fra le novemila incluse nel database AIDA Bureau van Dijk. I questionari compilati sono stati 371 e a rispondere sono stati per lo più i CEO delle aziende (oltre il 44%), seguiti da Innovation/R&D manager, Production manager, Business Development manager. L’ 81% dei partecipanti proviene per lo più da piccole imprese, in linea con le caratteristiche del tessuto imprenditoriale italiano.

La convenienza della sostenibilità: le tre dimensioni

Ma cosa si intende, nello specifico, per rapporto fra sostenibilità e performance organizzative delle imprese? «Nell’indagine – risponde Giovanna Afeltra, ricercatrice di LIUC – la sostenibilità è stata misurata includendo in modo integrato le sue tre dimensioni principali: ambientale, sociale ed economica. La dimensione ambientale mira a investigare se le aziende, negli anni, hanno migliorato i processi produttivi per ridurre l’uso di materie prime, di energia, l’emissione di sostanze nocive o la produzione di rifiuti anche tossici. Per quanto riguarda la sostenibilità sociale si è posta l’attenzione circa l’impatto aziendale sulla comunità e il benessere dei dipendenti. Infine, la dimensione economica prende in considerazione gli investimenti effettuati negli ultimi anni per l’innovazione dei processi che mirino a ridurre l’impatto sull’ambiente e migliorino gli effetti sociali, che abbiano continuamente sviluppato e commercializzato nuovi prodotti che offrono benefici sia ambientali che sociali. Per misurare la performance organizzativa – prosegue Giovanna Afeltra – è stato invece considerato un indicatore non finanziario che include la capacità delle aziende di fidelizzare i propri clienti, di attrarne di nuovi, la reputazione dell’azienda nei confronti dei principali stakeholder: clienti, fornitori, governo. La capacità di instaurare eccellenti relazioni con i fornitori grazie a una forte fiducia e trasparenza. Questo indicatore prende anche in considerazione l’ambiente lavorativo dei dipendenti, la loro produttività, il loro coinvolgimento nel raggiungimento degli obiettivi aziendali e altri aspetti».

La convenienza della sostenibilità
Giovanna Afeltra, ricercatrice di LIUC

La convenienza della sostenibilità: le conclusioni

L’obiettivo principale dell’indagine, dunque, è stato dimostrare con uno studio empirico quanto precedentemente emerso dalla letteratura – cioè che essere sostenibili conviene – concentrandosi soprattutto sulle azioni concrete che le aziende attuano per rispettare e tutelare l’ambiente, inteso anche come ambiente lavorativo legato al benessere. Attraverso i risultati della ricerca si intende sensibilizzare gli imprenditori sulle conseguenze tangibili legate alla promozione di processi di cambiamento vocati ad una maggiore sostenibilità.

Grazie al miglioramento di prodotti e processi aziendali che hanno previsto la riduzione degli sprechi, il risparmio energetico, la riduzione nell’emissione di sostanze pericolose e rifiuti tossici, infatti, secondo quanto emerso dall’indagine di LIUC, le aziende risultano più attrattive agli occhi dei consumatori e più affidabili nei confronti dei fornitori.

 

E l’ambiente di lavoro ne esce migliorato

La ricerca «Sustainable Innovation and Organizational Performance: beyond anecdotal evidence» (condotta dalla LIUC – Università Cattaneo in collaborazione con l’Università di Bologna e Tno-Strategic Analysis and Policy) ha confermato quanto l’attuazione di politiche sostenibili vada di pari passo con il valorizzare le risorse umane e quanto, anche in questo ambito, le ricadute siano incoraggianti. «È infatti emerso – racconta Giovanna Afeltra, ricercatrice di LIUC – che le aziende che hanno una performance organizzativa maggiore sono anche quelle più attente all’ambiente lavorativo e al capitale umano. Questi risultati possono avere importanti risvolti pratici se gli imprenditori pongono maggiore attenzione all’ambiente lavorativo e migliorano i processi di produzione riducendo gli infortuni e le malattie professionali. Inoltre, attraverso l’introduzione di appropriati meccanismi di incentivazione e training continui, è possibile ridurre l’assenteismo e migliorare la produttività dei dipendenti. È emerso, inoltre che i dipendenti sono maggiormente coinvolti nel raggiungimento degli obiettivi aziendali, se l’azienda mostra attenzione verso le problematiche ambientali».

Non ultimo, dalla ricerca è anche emerso che attraverso il miglioramento dei processi di produzione è possibile ridurre gli infortuni e le malattie professionali, migliorando l’ambiente lavorativo e aumentando la produttività del personale con una riduzione, nel contempo, dell’assenteismo. (A.S.)

 

 

 

 

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