Idrogeno e metano: il futuro sta nel mix

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La prima norma tecnica sulle caldaie alimentate con miscela metano/idrogeno è italiana: si tratta di un passo fondamentale per la diffusione di una tecnologia innovativa, che vede la nostra industria leader del settore

Idrogeno e metano.

La norma Uni/Ts 11854 – dedicata ai generatori di calore alimentati con miscela di gas naturale e idrogeno fino al 20% in volume – è di fondamentale importanza per il mondo dell’energia. «Il riscaldamento – afferma Valentina D’Acunti (nella foto), Consigliere direttivo nonché Capogruppo Caldaie a gas per usi residenziali e Capocomparto Gas di Assotermica e Presidente della Commissione Riscaldamento del CIG – è fra i settori più energivori, perciò la transizione ecologica è un argomento di assoluta attualità. La Uni/Ts 11854 interviene nello sviluppo tecnologico delle caldaie ad alimentazione mista metano/idrogeno, definendo le regole per la certificazione di parte terza dei nuovi prodotti con la dicitura “hydrogen 20%” o “H2NG”, e testimonia l’elevato livello di sviluppo raggiunto dai produttori italiani nell’impiego dell’idrogeno per la produzione del calore».

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La nuova specifica tecnica consente ai fabbricanti di mettere a punto i propri prodotti sulla base di uno standard condiviso. Quali sono i vantaggi per l’Italia?

Che si tratti di idrogeno miscelato al metano oppure in purezza, questa tecnologia sarà di importanza fondamentale per il futuro scenario energetico, alla scala nazionale e continentale. Sulla base delle esperienze europee, infatti, le reti esistenti potrebbero trasportare miscele contenenti idrogeno fino al 30% senza alcuna necessità di interventi. Specie per il nostro Paese, che dispone di una rete di distribuzione del metano molto capillare, l’introduzione nel mercato degli apparecchi H2NG sarà un importante passo avanti sul fronte della decarbonizzazione del settore del riscaldamento. Oltre ai benefici dal punto di vista energetico e ambientale, la diffusione di questa tecnologia permetterà di abbattere in modo significativo anche la quantità di metano importata dall’estero, contribuendo direttamente alla progressiva autonomia energetica dell’Italia e dell’Europa.

 

A momento, però, non c’è idrogeno da miscelare con il metano. Quali potrebbero essere i vantaggi per i consumatori?

Sostituire la caldaia esistente con una certificata H2NG sarebbe già oggi un’opportunità per il consumatore, che avrebbe a disposizione un generatore di efficienza almeno equivalente, in grado di fronteggiare il passaggio progressivo alle miscele metano/idrogeno, senza alcun problema e nella massima sicurezza per l’intero ciclo di vita del prodotto. La tipologia degli apparecchi è un altro aspetto molto importante. Per quelli di nuova installazione, la disponibilità della miscela metano/idrogeno renderà ancora più sostenibile il ricorso ai sistemi ibridi, che abbinano caldaia e pompa di calore. Gli ibridi, infatti, sono già oggi la soluzione ideale per il contenimento delle emissioni, il bilanciamento delle reti, l’efficienza energetica e il comfort termico.

 

Quando arriveranno sul mercato i nuovi generatori H2NG?

Alcuni fabbricanti hanno già iniziato a produrre questa nuova generazione di caldaie, ma attualmente non è prevista la commercializzazione in Italia. Sarà necessario l’inserimento di questi apparecchi fra quelli che accedono agli incentivi statali, possibilmente con un anticipo sufficiente a permetterne un’adeguata diffusione, in vista dell’inizio dell’effettiva immissione nelle reti di distribuzione delle miscele metano/idrogeno. La strategia REPowerUE spinge verso la creazione di un mercato europeo dell’idrogeno. Tutti i progetti pilota europei stanno dando risultati più che positivi, perciò bisogna creare il più velocemente possibile le condizioni affinché l’idrogeno verde sia immesso in rete a costi sostenibili. In uno scenario che non dipende ovviamente solo da noi, la prospettiva è una legislazione europea verticale sull’ecodesign che, dal 2026, riconosca l’immissione sul mercato di apparecchi H2NG per contribuire a un futuro sostenibile e decarbonizzato.

 

Le regole della certificazione

Sviluppata nell’ambito della Commissione Riscaldamento del Comitato Italiano Gas con il contributo di Assotermica, la Uni/Ts 11854 è la prima specifica tecnica emanata da un ente di normazione europeo per definire le regole utili alla certificazione dei nuovi generatori termici alimentati con miscele di metano/idrogeno.

La norma supera i protocolli individuali attualmente utilizzati, definendo i requisiti e le procedure di prova specifici per le caldaie equipaggiate con bruciatori atmosferici, bruciatori atmosferici con ventilatore o bruciatori con premiscelazione, con portata termica nominale massima di 300 kW e alimentate da miscele metano 80% / idrogeno 20% (caldaie H2NG).

La Uni/Ts 11854 mette perciò a disposizione dei fabbricanti un unico documento di riferimento nazionale, da utilizzare nelle fasi di progettazione e verifica delle caldaie. Allo scopo sono introdotti metodi di prova specifici, ad esempio l’uso di nuovi gas limite di prova, da integrare nei test per coprire i rischi derivanti dalle miscele di idrogeno.

 

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